domenica 25 agosto 2019

LIBRI SCOLASTICI: DOV’È L’UGUAGLIANZA DI ACCESSO ALL’ISTRUZIONE?


Secondo i dati relativi ai libri adottati nell’anno scolastico 2018/19, forniti dal Ministero dell’Istruzione, le famiglie di Roma e provincia hanno dovuto pagare mediamente 302 euro per ogni figlio che ha iniziato la scuola media e una cifra compresa tra i 418 e i 436 euro per ogni figlio che ha cominciato la scuola superiore. Se i figli sono due, eventualità abbastanza frequente, la famiglia è quindi costretta a sborsare più di 700 euro.

Tutte le famiglie di Roma e provincia hanno la possibilità di sostenere questa spesa? No. Alla faccia della Costituzione della Repubblica Italiana e, in particolare, dell’articolo 34: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”.

L’istruzione, come la sanità, rappresenta la base prioritaria dello sviluppo di un popolo. Se miniamo queste basi, stiamo impedendo tale sviluppo. Secondo l’articolo suddetto della Costituzione, dovrebbe essere scontata la gratuità dei libri per tutti, ma evidentemente non lo è, inserendo al contrario un ulteriore elemento di disparità nella società.

Se tutto è subordinato alla sanità e all’istruzione, i complessissimi problemi economici e tecnologici della società attuale troveranno l’inquadramento corretto che permetterà di affrontarli adeguatamente.

Questo è il punto di vista degli umanisti. Questo è uno dei pilastri fondamentali del programma politico del Partito Umanista. Da sempre.

Per cui è assolutamente necessario che si instaurino tavoli di confronto, a livello nazionale e locale, per adeguare la prassi attuale a ciò che sancisce la Costituzione, affinché tutti abbiano la possibilità di istruirsi, indipendentemente dalle risorse economiche a disposizione.

Perché sempre la Costituzione sancisce all’articolo 3 che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.