Secondo i dati relativi ai libri adottati nell’anno
scolastico 2018/19, forniti dal Ministero dell’Istruzione, le famiglie di Roma
e provincia hanno dovuto pagare mediamente 302 euro per ogni figlio che ha
iniziato la scuola media e una cifra compresa tra i 418 e i 436 euro per ogni
figlio che ha cominciato la scuola superiore. Se i figli sono due, eventualità
abbastanza frequente, la famiglia è quindi costretta a sborsare più di 700
euro.
Tutte le famiglie di Roma e provincia hanno la
possibilità di sostenere questa spesa? No. Alla faccia della Costituzione della
Repubblica Italiana e, in particolare, dell’articolo 34: “La scuola è aperta a
tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e
gratuita”.
L’istruzione, come la sanità, rappresenta la base
prioritaria dello sviluppo di un popolo. Se miniamo queste basi, stiamo
impedendo tale sviluppo. Secondo l’articolo suddetto della Costituzione,
dovrebbe essere scontata la gratuità dei libri per tutti, ma evidentemente non
lo è, inserendo al contrario un ulteriore elemento di disparità nella società.
Se tutto è subordinato alla sanità e
all’istruzione, i complessissimi problemi economici e tecnologici della società
attuale troveranno l’inquadramento corretto che permetterà di affrontarli
adeguatamente.
Questo è il punto di vista degli umanisti. Questo è
uno dei pilastri fondamentali del programma politico del Partito Umanista. Da
sempre.
Per cui è assolutamente necessario che si instaurino
tavoli di confronto, a livello nazionale e locale, per adeguare la prassi
attuale a ciò che sancisce la Costituzione, affinché tutti abbiano la
possibilità di istruirsi, indipendentemente dalle risorse economiche a
disposizione.
Perché sempre la Costituzione sancisce all’articolo 3
che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana”.