Il 6 febbraio si commemora la Giornata internazionale della
Tolleranza Zero verso la mutilazione genitale femminile, pratica che consiste
in quelle procedure che hanno lo scopo di “alterare o danneggiare gli organi
genitali femminili per motivi che non hanno a che fare con decisioni mediche” e
che viene eseguita alle bambine durante la loro infanzia e adolescenza.
La pratica si realizza principalmente nei paesi dell'Africa
e del Medio Oriente, ma anche in alcuni paesi dell'Asia e dell'America latina e
anche in popolazioni migranti in diverse parti del mondo. L'ablazione è una
grave violazione dei diritti umani, della salute e dell'integrità di donne e
ragazze.
Questa violenta tradizione, patriarcale e maschilista,
limita e viola gravemente lo sviluppo integrale, quindi è chiaramente una
pratica anti-umanista, dato il trattamento abusivo, crudele, disumano e
degradante.
Almeno 200 milioni di ragazze e donne, tra i 15 e i 49 anni,
sono state sottoposte all'ablazione. “Oggi, ogni anno i genitali vengono
mutilati a 3 milioni di ragazze”. Durante la pandemia di COVID-19, i programmi
di prevenzione dell'ablazione sono stati interrotti, il che potrebbe portare a
una mutilazione femminile nel prossimo decennio per 2 milioni di persone.
Noi e gli umanisti del mondo ci impegniamo ad eliminare
tutti i tipi di violenza. Per questo il Partito Umanista Internazionale si
unisce alla lotta per l'eliminazione della mutilazione genitale femminile e,
per andare avanti nella sua eliminazione, è necessario compiere sforzi
coordinati e sistematici per sensibilizzare sui diritti umani, l'uguaglianza,
l'educazione sessuale e l'attenzione alle vittime dell'ablazione.
La violenza di genere continua ad essere la violazione dei
diritti umani più diffusa nel mondo e continuerà ad essere tale finché la
violenza contro le donne sarà percepita come una tradizione o un'abitudine
normalizzata e naturalizzata.
Per progredire nell'eliminazione della violenza contro le
donne è necessario contestare qualsiasi tradizione o usanza lesiva nei
confronti delle donne, qualunque sia la cultura in questione. Un processo
critico-riflessivo che elimina qualsiasi giustificazione alla violenza di
genere e tutti i riti e miti che la sostengono.
Equipe di coordinamento internazionale
Federazione dei partiti umanisti