martedì 30 aprile 2019

A PROPOSITO DELLO STUPRO DI VITERBO

 
 
C'è proprio da aver paura di questi italiani.
Questi italiani che dicono che il diverso è nemico, che un proprio fratello è un assassino a prescindere per il solo colore della pelle o per la sua provenienza.
C'è davvero da aver paura di questi italiani che dicono di non arrendersi, che "prima gli italiani", che "casa e lavoro non ce l'abbiamo noi: non ce l'avranno loro", che "la donna italiana va difesa".
C'è da aver paura di questi qui che per farsi ombra tendono il braccio e regalano pacchi di pasta per comprarsi voti alle prossime elezioni, trasmigrando da una protesta all'altra come i proverbiali carri armati del loro amico che appariva a Piazza Venezia.
C'è davvero da aver paura di questi qui che fanno credere alla gente che esista una distinzione di razza per misurare criminalità, astio, cattiveria.
Perché ogni giorno, tutto quello che ci dimostra la realtà è aderente ad una semplice frase: esiste solo una razza, quella umana, al cui interno ci sono sfruttati e sfruttatori.
Non c'è provenienza o colore della pelle che tenga: un criminale rimane tale. Una persona orribile anche.

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