La situazione disastrosa della gestione dei rifiuti è uno
dei fattori che più incidono sul degrado della città di Roma. Aree sempre più
numerose e sempre più ampie della nostra città sono diventate discariche a
cielo aperto, alcune anche molto vicine a scuole e ospedali.
Le tonnellate di rifiuti che vengono prodotte
quotidianamente a Roma sono circa 4.600, mentre la percentuale di raccolta
differenziata è ferma al 43%. Come se non bastasse, l’AMA, a cui è affidata la
raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel comune di Roma, è in crisi profonda e
proprio in questi giorni si sta cercando di evitare il suo fallimento.
Quali sono le
proposte umaniste?
La nuova concezione del ciclo dei rifiuti implica di
incentivare il recupero e la trasformazione degli stessi, quindi il concetto di
smaltimento viene ad essere sostituito con quello di raccolta differenziata.
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Programma comunale “Rifiuti Zero” per la riduzione dei rifiuti alla fonte con
l’obiettivo di portare a zero i rifiuti non recuperati e non recuperabili,
coinvolgendo i cittadini nel raggiungimento degli obiettivi.
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Forte incremento e incentivazione della raccolta differenziata e aumento della
differenziazione, separando tra loro i diversi tipi di metallo, vetro e materie
plastiche. Agevolazioni sulla tassa rifiuti per i condomini che recuperano di
più.
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Incrementare
il monitoraggio da parte dell’AMA e del Comune dei rifiuti prodotti dalle
aziende.
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Estensione a tutto il territorio comunale della raccolta dell’umido per la produzione
di compost, della raccolta delle pile e batterie scariche, farmaci scaduti e
materiali elettronici obsoleti.
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Esclusione
del ricorso agli inceneritori privi di recupero energetico, a favore del
riciclaggio, compostaggio e riduzione dei rifiuti.
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Informazione
capillare della popolazione su come ridurre i rifiuti e aumentare il
riciclaggio.
È evidente in queste proposte la necessità del coinvolgimento
dei cittadini e per fare questo c’è bisogno di un deciso decentramento del
potere decisionale. Anche la gestione dei rifiuti dev’essere decentrata, come
minimo a livello municipale. La gestione centralizzata, come d’altronde per
tutti gli altri problemi che ricadono sulla pelle dei cittadini, ha fatto il suo
tempo e continua a dimostrare il suo irreversibile fallimento.
Per il Partito Umanista solo direttamente i cittadini
possono decidere i modi e i tempi con cui si possono implementare, quartiere
per quartiere, la raccolta differenziata, il monitoraggio dei rifiuti prodotti
dalle aziende, la raccolta dell’umido e l’informazione sulle modalità di
riduzione dei rifiuti e di incremento del riciclaggio. Ogni quartiere deve
avere il personale del municipio corrispondente sufficiente per mettere in
pratica ciò che viene deciso e il ruolo del Comune sarebbe quello di coordinare
tra loro tutte le attività decise dai comitati di cittadini dei vari quartieri.
Roma, 18 novembre 2018
Ottimo lo condivido
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