Più passa il tempo, più l’attuale governo italiano sta
dimostrando di andare contro l’evoluzione delle cose.
Tanti esseri umani stanno continuando a fuggire da
condizioni di vita disumane determinate da secoli di sfruttamento da parte di
paesi che fanno finta di aver dimenticato da dove proviene gran parte del loro relativo
benessere economico.
Sì, perché se c’è ancora un mondo dove una piccola
minoranza naviga nell’oro mentre la grande maggioranza fa fatica ad andare
avanti, questo vuol dire che quella piccola minoranza ha rubato, ha sfruttato,
ha impedito che la ricchezza venisse distribuita tra tutti.
Questo ha e continua ad avere delle conseguenze che
determinano, appunto, l’evoluzione delle cose. E questa evoluzione non piace a
chi detiene la grande maggioranza delle ricchezze. Ecco quindi che sempre più
governanti stanno assumendo le sembianze di veri e propri gendarmi, che hanno
come principale scopo della loro attività politica quello di fermare l’evoluzione
delle cose.
Chiudere i porti alle navi che hanno salvato esseri
umani da una morte certa nel Mar Mediterraneo significa andare contro l’evoluzione
delle cose.
Rendere sempre più difficile la vita dei migranti nel
nostro paese con un decreto che nulla ha a che vedere con la “sicurezza”
significa andare contro l’evoluzione delle cose.
Sappiamo chi, nel governo, è il principale protagonista
di questo tipo di politica. Ma gli altri, tutti gli altri, sono complici e quindi
ugualmente responsabili. Altrimenti si sarebbero già dimessi.
Fortunatamente chi nel nostro paese appoggia questa
politica è ancora minoranza. Fa la voce grossa per sembrare più grande, ma la
realtà ci dice, invece, che ci sono tante persone che hanno scelto di trattare
gli altri come vorrebbero essere trattati.
Il paese pullula di iniziative per aiutare
fattivamente tutti coloro che sono stati sgomberati senza che sia stata data
loro un’alternativa, tutti coloro che sono stati sbattuti fuori dalle mense
scolastiche perché figli di stranieri, tutti coloro che sono stati affidati dai
loro genitori all’incertezza del mare perché la terra dove vivono è più
pericolosa del mare.
Noi non andiamo contro noi stessi, per cui non andiamo
contro l’evoluzione delle cose.
Trattare gli altri come vorremmo essere trattati:
questa sarà la nuova politica. Questa è evoluzione.
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