lunedì 25 giugno 2018

LE PROPOSTE UMANISTE PER IL LAVORO




Il continuo progresso tecnologico e l’impiego di capitali in manovre speculative stanno sempre più riducendo i posti di lavoro; è ormai palese che il lavoro non è più un elemento fondamentale nel processo di creazione di ricchezza. E, paradossalmente, il sogno dell’uomo della liberazione dal lavoro, si sta trasformando in un incubo. L’uomo odierno soffre di “alienazione da lavoro”, si appiattisce completamente nella sua attività lavorativa, quasi come se questa fosse divenuta l’unico indicatore della riconoscibilità di un essere umano all’interno di un sistema dove le persone assumono sempre meno importanza.

Premesso che riteniamo che il lavoro non deve assumere un ruolo così importante nella vita delle persone e che dovrebbe essere garantita a ognuno la possibilità di vivere senza lavorare, le nostre proposte principalmente sono finalizzate a:

- una serie di riforme economiche che consentano il PASSAGGIO GRADUALE DAL LAVORO COME PRODUZIONE (che mira solo a una crescita esponenziale senza ragione e senza perché) AL LAVORO COME SERVIZIO, dove la produzione non è finalizzata solo ai beni e alle merci, ma è anche erogazione di tempo, di cura, di relazione.

Inoltre, di fronte allo scenario attuale, dove le grandi company fagocitano le piccole aziende, dove il “grande capitale”, dopo aver privatizzato gli enti, si sostituisce allo stato come fornitore di servizi mettendo la gente in una condizione di precarietà, proponiamo:

- LEGGE SULLA PROPRIETÀ DEI LAVORATORI NELL’IMPRESA, per consentire l'accesso dei lavoratori alla proprietà dell'azienda per prendere parte alle decisioni.

- LEGGE SULLA SPECULAZIONE, per riportare i capitali nelle aziende invece di vederli finire nella speculazione.

- LEGGE PER IL REDDITO SOCIALE, per garantire a tutti coloro che sono stati espulsi dal mercato del lavoro o non riusciranno mai ad entrarvi, un livello di vita degno di tale nome.

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