Ruolo dello Stato
nazionale e federalismo
Lo Stato nazionale moderno è in crisi, in Italia come nel
resto del mondo, schiacciato come è il suo ruolo tra gli interessi del capitale
finanziario internazionale, che trovano più facile tutela nelle strutture
sovranazionali (Unione Europea) e l’emergere della sempre maggiore richiesta di
autonomia da parte delle istanze territoriali.
Gli umanisti sono a favore del massimo decentramento reale, affiancando lo spostamento di poteri dal centro agli enti locali, con meccanismi di partecipazione della base sociale ai processi decisionali (consultazioni popolare, referendum propositivi, iniziativa popolare nella proposta di leggi e regolamenti, informazione capillare e facilmente accessibile, mezzi di informazione a livello locale - radio, televisione, giornali, ecc. - che garantiscano la diffusione delle informazioni provenienti dalla stessa base sociale).
In una piena visione federalista, che prevede il decentramento anche del potere legislativo e giudiziario, lo Stato deve garantire, su tutto il territorio nazionale, l’esercizio dei diritti fondamentali di tutti i cittadini in modo uniforme e assicurare lo sviluppo armonico di tutte le regioni, spostando risorse dalle zone a più alto reddito a quelle più svantaggiate attraverso un fondo nazionale “di solidarietà”.
I meccanismi della democrazia
È ora di dare piena attuazione alla Costituzione italiana, che prevede principi di democrazia e di partecipazione reale, abolendo tutte le leggi incostituzionali (leggi elettorali, leggi sul finanziamento pubblico dei partiti, legge sulla stampa, legge sulla radiodiffusione, ecc.) che limitano il potere di decidere e di partecipare dei cittadini.
- istituzione di radio e televisioni pubbliche a
livello nazionale, regionale e comunale che garantiscano uguale spazio a tutte
le formazioni sociali e politiche attive sul territorio.
Gli umanisti sono a favore del massimo decentramento reale, affiancando lo spostamento di poteri dal centro agli enti locali, con meccanismi di partecipazione della base sociale ai processi decisionali (consultazioni popolare, referendum propositivi, iniziativa popolare nella proposta di leggi e regolamenti, informazione capillare e facilmente accessibile, mezzi di informazione a livello locale - radio, televisione, giornali, ecc. - che garantiscano la diffusione delle informazioni provenienti dalla stessa base sociale).
In una piena visione federalista, che prevede il decentramento anche del potere legislativo e giudiziario, lo Stato deve garantire, su tutto il territorio nazionale, l’esercizio dei diritti fondamentali di tutti i cittadini in modo uniforme e assicurare lo sviluppo armonico di tutte le regioni, spostando risorse dalle zone a più alto reddito a quelle più svantaggiate attraverso un fondo nazionale “di solidarietà”.
I meccanismi della democrazia
È ora di dare piena attuazione alla Costituzione italiana, che prevede principi di democrazia e di partecipazione reale, abolendo tutte le leggi incostituzionali (leggi elettorali, leggi sul finanziamento pubblico dei partiti, legge sulla stampa, legge sulla radiodiffusione, ecc.) che limitano il potere di decidere e di partecipare dei cittadini.
Occorre:
- una legge sulla responsabilità politica, che obbliga gli
eletti a rendere conto del loro operato agli elettori;
- la possibilità di presentare liste di candidati a tutti i
partiti legalmente costituiti senza alcun ulteriore requisito;
- un meccanismo elettorale che rispecchi al massimo la
volontà degli elettori, quindi proporzionale con l’abolizione di qualsiasi
forma di premio di maggioranza, integrato da una legge sulla responsabilità
politica;
- per l’elezione del Parlamento europeo un analogo
meccanismo, uguale in tutti i paesi, con la possibilità di presentare una unica
lista europea che sommi i consensi espressi in tutti i paesi;
- ampliare gli strumenti di democrazia diretta prevedendo
anche il referendum propositivo e imponendo al Parlamento di discutere le leggi
di iniziativa popolare in seduta pubblica;
- finanziamento dei partiti politici esclusivamente attraverso
strutture (locali, sale per convegni, strumenti informatici, ecc.) e servizi
(comunicazioni telefoniche e postali, servizi di trasporto, stampa di materiali
di diffusione, spazi nei mezzi di comunicazione, ecc.) commisurati unicamente
all’attività svolta;
- abolizione di ogni forma di autorizzazione e/o restrizione
alla libertà di stampa e di espressione;
- edizione di giornali a carico dello Stato, della regione e
del comune, nel quale sia garantito uguale spazio a tutte le formazioni sociali
e politiche attive sul territorio;
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